Preziosa Amazzonia

Un'esperienza da vivere, un patrimonio da salvare

Quando per la prima volta ho visto dall’aereo le distese immense e sconfinate della Foresta Amazzonica Brasiliana

mi sono resa veramente conto del perché venga chiamato il “polmone verde” del mondo.  

Credetemi, nessuna foto potrà mai trasmettervi la vastità e la fragilità di questo ecosistema. 

Ma, dopo un attimo di stupore, la coscienza ha preso il sopravvento: sarò in grado di resistere due giorni dispersa in mezzo al nulla, con un micro zainetto?

La mia esperienza è stata così magica che sono riuscita a superare (non senza aver distrutto i timpani dei miei compagni di viaggio) la paura delle bestie, tanto da tornarci anche l’anno successivo, ma in una zona differente, quella Colombiana.

La Colombia ha alcune delle foreste pluviali più belle e vergini dell’Amazzonia, ed è meno sviluppata per il turismo rispetto ai paesi vicini come il Brasile e il Perù.

Può la foresta amazzonica, uno dei luoghi più selvaggi della terra, essere in qualche modo collegata alla tecnologia?

Sì, se stiamo parlando dell’uso della tecnologia per mostrare l’impatto della deforestazione e sensibilizzare alla sua protezione.

 

Time – Immersive App

L’app “Inside the Amazon: The Dying Forest” di Time è un’esperienza di realtà aumentata che vi porterà a capire come la foresta pluviale più grande e più ricca di biodiversità del mondo abbia raggiunto un punto di non ritorno in cui potrebbe trasformarsi in una savana.

Insieme ai due reporter armati di telecamere montate su droni per creare scansioni 3D dell’ambiente, potrete virtualmente visitare alcune delle aree più remote minacciate dalla deforestazione. È disponibile per iOS e Android

Se invece inforcate i vostri google cardboard o guardate il video 360° potrete esplorare la foresta amazzonica grazie al docu-film di realtà virtuale “Under the Canopy” di Conservation International.  Altre informazioni su Conservation.org

Guardare questo film, mi fa pensare di essere stata fortunata ad aver avuto -per ben due volte- la possibilità di vivere e rispettare un luogo, che oggi come non mai, è a rischio a causa dell’impatto della deforestazione e dei cambiamenti climatici.  E la consapevolezza che noi viaggiatori possiamo e dobbiamo avere un ruolo attivo nell’informarci e sensibilizzare anche gli altri su questo argomento.

Filmato nel 2017 e narrato dalla guida indigena Kamanja Panashekung questo documentario vi porterà all’ombra della “selva” come viene chiamata dai local, scoprirete chi vive ancora questi luoghi, gli animali che la abitano.

Immaginatemi li, disinvolta con bradipi e caimani (piccoli coccodrilli) che, invece, perdo quasi la voce a furia di urlare contro qualunque cosa mi senta camminare addosso. Anche se poi sono solo i cordini dello zainetto o i miei stessi capelli.

 Se ci sono riuscita io potrete farcela anche voi:
pronti a passare dal virtuale al reale? 

Vi consiglio di prenotare un pacchetto con dei tour operator locali (vi segnalo quelli della mie esperienze): viaggerete ecosostenibile e potrete conoscere cose che non troverete scritte in nessuna guida.

Godetevi almeno 2-3 giorni fuori, in mezzo al nulla, e siate pronti ad immergervi ed adattarvi in questo paesaggio maestoso. Non sarà comodo, ma non ve ne pentirete!

TOUR FORESTA AMAZZONICA BRASILIANA

Al grido di “go wild or go home” preparatevi a 2h di volo da ovunque in Brasile, per arrivare a Manaus, il punto di partenza di tutti i tour dell’Amazzonia brasiliana.

Mezz’ora di pullmino, mezz’ora di barca, 1h di sterrato, 40 minuti di barchetta dopo, e “comodamente” sarete arrivati nella foresta. Ma la vastità e la pace che respirerete, vi ripagherà di tutto questo sbatti e vi lascerà senza fiato.

In Amazzonia di sistemazioni ce n’è per tutti i gusti, ma io – figlia degli anni ’80, cresciuta con MCGyver e Indiana jones- ho accolto l’idea di dormire una notte in eco-lodge e una su amache in the middle of letteralmente nowhere. Bagno delle donne dopo la seconda pianta a destra, faló per cucinare e torcette frontali come unica fonte luminosa. E i versi delle scimmie urlatrici a darmi la sveglia alle 4 di mattina. E senza possibilità di rimandarla.

Forse l’uomo primitivo doveva sentirsi così, impotente di fronte al karma e alla selezione naturale. Ma io mi stupisco di me stessa e del mio spirito di adattamento, e mi continuo a dare un sacco di immaginarie pacche sulle spalle.

 

 

Le amache per la notte sono state montate qui sotto

Le guide in questo caso sono fondamentali, la preparazione e la sicurezza sono indispensabili quando si viaggia in questi posti remoti: Janete di Tropical Jungle Adventure saprà farvi conoscere i diversi tipi di piante e i loro poteri medicamentosi, ma anche farvi divertire a suon di cachaca e machetate per farsi spazio tra la giungla. E anche se non riuscirete a pescare nessun piranha, pur seguendo pedissequamente le sue istruzioni, sarete soddisfatti lo stesso.

TOUR FORESTA AMAZZONICA COLOMBIANA

 Ben 1/3 della Colombia è coperta dalla foresta pluviale amazzonica. La capitale del dipartimento dell’Amazzonia, Leticia, si trova nel punto in cui Colombia, Brasile e Perù si incontrano in un’area chiamata Tres Fronteras.Il che rende super affascinate poter fare colazione in Colombia, pranzo in Brasile e cena in Perù. Cosa che grazie ad Eliceo di Colombia Remote Adventures la nostra guida , abbiamo ovviamente fatto!

Due ore e mezzo di trekking nella giungla attraversando piccoli punti d’acqua o ponti improvvisati fatti di tronchi di legno, “scalando” alberi caduti (posso assicurarvi che alcuni sono enormi e io sono bassa) e si arriva in una Maloca, una lunga casa ancestrale utilizzata dagli indigeni dell’Amazzonia.

Sono iniziati così i miei 3 gg nella foresta colombiana e proseguiti con docce fredde all’aperto, niente corrente e luce al massimo fino alle 21. In effetti inizio a pensare che la ricerca del disagio, anziché di un lussuoso 5 stelle, sia una forma di mio strano e meraviglioso masochismo.

La strada finale verso la Maloca

Il trekking notturno con le fidate torcette attira bestie, diventa ancora più sorprendente quando le spegniamo: i rumori si fanno ancora più forti e nel buio brillano le cortecce luminescenti, mai visto qualcosa di simile in vita mia!

Incontrare uno Sciamano? Anche questo è possibile! Parlare (o meglio ascoltare) questa figura un po’ misteriosa, mentre dondoli pigramente sull’amaca alla luce di un falò, cullato dai suoi racconti antichi sulla selva, è davvero affascinante. E puoi provare con lui el Mambe de Coca il cui consumo è molto antico nelle culture indigene. Il Mambe è fatto con foglie di coca, combinato con Ambil, una forma pastosa liquida di tabacco. Si dice che apra il nostro chakra della gola, addolcisca le nostre parole e dia trasparenza e immediatezza al nostro discorso.

L’animale che adoro in assoluto: il bradipo!

In questi 3 giorni abbiamo giocato con un simpatico bradipo, abbiamo pescato piranha, li abbiamo mangiati per cena (ne ho presi due!) e siamo andati a cercare i piccoli caimani nel fiume, avvolti dal buio della notte amazzonica. Abbiamo lottato (e perso) contro scimmie dispettose, immolando occhiali da sole al loro divertimento. Abbiamo srotolato foglie di banano che contenevano la nostra cena alla griglia, assaporato una nuova dimensione.  Quella dimensione fatta di barchette di legno un po’ malandate che scorrono lente sul rio delle amazzoni, che si accontentano di chiacchiere, bevute, tintarella e scommesse su chi avrebbe avvistato più delfini rosa anziché grigi.

Che aspettate ad iniziate a progettare la vostra prossima avventura nella foresta amazzonica? 

Per monitore i voli verso la Colombia (Leticia) o il Brasile (Manaus) ovviamente c’è Momondo!

E se volete scoprire un po’ di più sulla mia avventura colombiana cliccate qui e per quella brasiliana qui

La foresta amazzonica al confine col Perù

About

Service Design Manager in a digital consultancy firm, a failed pianist and painter, a cupcakes maker, an Indiana Jones wannabe. Know me a bit more reading the “About” page!

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